lunedì 31 gennaio 2011

Trucco e parrucco: Care by Stella McCartney


Non potevo non parlare di Stella,  se si parla di Vegan friendly, di ecosostenibilità, di prodotti   superchic, la figlia dei Beatles va come minimo nominata.
Stella McCartney, insegna, dà a tutti una lezione  da imparare: si può essere bio senza essere noiosi, e vincere l’award per il designer dell’anno.
Di certo alla stilista non mancano le idee, e ce ne siamo accorti, ma  riuscire a farsi comprare una borsa a 900 euro di eco-pelle, non è una cosa da poco.
Una delle it bag del 2010, la Falabella, tanto amata dalle fashion victims quanto dalle bloggers, ma anche dalle superaffezionate di Stella, è  stato il nuovo successo (commerciale) in, se-vogliamo-chiamarla-così, fintapelle.
Stella porta un messaggio, non solo una firma, è un’icona, è il connubio di moda e di green che funziona, e che diventa subito glam.
Chi la ama perchè è green, chi la ama perchè  è chic, chi la ama perchè è un must; in ogni caso Stella vince, porta una ventata di freschezza  sulle passerelle come nel mondo della sostenibilità: giusto, ma un po’ noioso.
Ma non siamo qui a parlar di vestiti,  questa è la rubrica  del trucco e parrucco e stiamo parlando della linea di cosmetica  Care by Stella McCartney.
La gara è al packaging più scintillante, alla scatoletta più dorata, alla pubblicità più glamour, alla trousse  di cosmetici più ricca e lussuosa seduta orgogliosamente sulla mensola del bagno. A Stella non piace, non si adatta alle sue esigenze  e ai suoi ideali.
Non sarebbe possibile adottare uno stile di vita più naturale, più organico,  senza dimenticarsi del glamour?
Questa è la filosofia di Care by Stella , la stessa che appartiente a tutte le sue collezioni di successo, da Stella kids, a Stella per Adidas.

Non sarà solo la nostra pelle a trarne profitto, bensì la nostra coscienza e il nostro spirito glamour; d’altronde, si parla sempre di Stella.
http://www.stellamccartneycare.com/

Stile e brand: prova outfit

domenica 30 gennaio 2011

fotografia: Derek Wood




Derek Wood è un fotografo sensazionale, capace di evocare poesia attraverso i suoi cromatismi e le sue luci. Il gusto vintage e seventy lo caratterizzano, da ben otto anni l’artista lavora a Los Angeles e si è dedicato alla fotografia di moda da due. Si ispira agli amici, così dice, ma anche a colleghi fotografi: “As far as photographers go I would have to say Camilla Åkrans, Rankin, Ryan McGinley and Yu Tsai.” Gli ultimi lavori vedono protagoniste alcune celebrity, fotografie di bellezza perfetta; lo stesso Derek ha affermato che ha troppi lavori in corso, come una collaborazione con un artista visivo o la costruzione di una camera oscura. Si da da fare e si merita tanti applausi questo artista affermato, che ci regala commozioni e ci evoca ricordi di uno stile country ma anche attuale.

design: Wood


LegnoVe lo ricordate “Twin Peaks”? la drammatica serie televisiva statunitense degli anni 90 di David Lynch e Mark Frost che ha segnato l’immaginario di tutta una generazione: ebbene, l’estetica lynchiana ritorna ispirando Emma Fexeus, interior designer e stylist svedese, che prevede un 2011 all’insegna del legno; ricoprendo pavimenti e pareti lo stile rustico prende forma, il legno viene rinnovato con accostamenti inconsueti, tonalità tra grigi e rossi, abbinato a dettagli eccentrici come trofei di caccia, magari nella versione di Godspeed.
infatti Godspeed sa perfettamente come creare con il legno, il suo materiale preferito, con cui realizza idee dalle forme spezzate e dai colori a volte naturali, a volta verniciati; si materializzano così sculture, sedie dalle gambe incrociate e ramificate, o sedie rococò martellate da pezzi di legno che fuoriescono da ogni parte, e ancora, tavoli e armadi che ricordano alberi, dai tratti geometrici e decisi.
Il legno diventa anche elemento decorativo in modo particolare e curioso: ciocchi di legna, tronchi tagliati e rami si mostrano, anzi, si mettono in evidenza nei salotti dallo stile sempre rustico, riempendo piccoli spazi, caminetti, formando pareti geometriche e ordinate, ordinate come le strutture di Franz Maurer.
E poi ancora le famose radio interamente realizzate in legno, le Magno, prodotte nei villaggi indonesiani con metodi artigianali; Singghih S. Kartono ha ideato un’altro orologio ma da tavolo, Klock-01, sempre con materiali sostenibili.
C’è chi poi ha cercato di sfidare il legno e la sua rigidità, rendendolo flessibile: è il caso di Carolien Laro che è riuscita a creare un’idea semplice ma fondata su conoscenze ben precise: la linea di sgabelli e sedute “spring wood” che si articola in tre modelli: “the paperclip”, “restless legs” e “the bridge”. La tenacia le ha permesso di vincere il premio di “Wood Challenge Prize” e di essere nominata agli “AMI Awards” e di vincere il “DOEN material prize”.
Kristina Klarin invece viaggia di pari passo con l’arte, creando e ricreando mobili e oggetti; l’ultima idea è “bijoux in legno” che mostra con eleganza splendidi accostamenti cromatici, tratto che da sempre contraddistingue la giovane designer milanese. Una credenza rigenerata che lascia senza fiato e riporta indietro nel tempo grazie all’effetto “rovinato” e sbiadito; l’apparenza inganna invece, in quanto Kristina ha utilizzato semplici pannelli di carta da parati e ha ricoperto un mobile Ikea: una ragazza da cui prendere spunto, Make it, the power of Do it yourself! Un’idea semplice ma di grande effetto, che lascia stupiti del risultato. Post it: Legno!

Pausa pranzo con un libro: Copy and paste


Il cacciatore di look  più famoso del mondo, nella blogosfera intasata di wannabe fashion blogger, più victim che fashion,  si è guadagnato una posizione nella classifica dei 100 “deisgn influencers” del Times.
Dopo il successo del blog thesartorialist.blogspot.com, ecco il libro: la raccolta delle migliori mise in giro tra Parigi, Milano e New York.

Strada - passerella 1-0.



O aspetti i saldi o Make it! Se l’oggetto dei tuoi griffati desideri costa più di questo libro la soluzione è comprarlo (il libro ovviamente!) Il lusso a portata di mano fai da te.

E’ un manuale edito da Curbly, acquistabile anche in versione pdf, che raccoglie schede sullo stile e poi tutorial e istruzioni per realizzare accessori e complementi d’arredo nello stile più moderno che il ‘900 ci ha regalato.

Accessori inutili: Oggetti di carta


Borse, cappellini, cestini, pantofole, astucci, zainetti e vasetti costituiscono la collezione Siwa di Naoto Fukasawa per la giapponese ONAO: nasce una serie eterogenea di oggetti realizzanti interamente in carta..che non si strappa! precisamente Naoron, composto da polpa di legno e poliolefine, lavorati con l’antica tecnica giapponese per la carta washi-suki. Ne deriva una collezione contemporanea e versatile che sintetizza perfettamente l’eredità storica della tecnica e l’innovazione tecnologica. Nell’insieme la collezione lascia un senso di naturale tranquillità, gli oggetti possono sembrare fragili attraverso l’immagine, ma sono a prova di bomba. o quasi, infondo è sempre carta!
La curiosità, la qualità e l’estetica sono elementi che spingono a comprare questi oggetti originali tutti da scoprire.

Robe d'arte: I cade


Ho 20 anni e ancora ricordo con il sorriso i pomeriggi passati al mare davanti alle vecchie scatolotte minute di bottoncini colorati e uno schermo più grande della mia tv vecchia a giocare a puzzle bubble o metal slug..
quante monetine chieste a mamma e papà, e quando loro si stufavano, ai cari nonni, che invece mi riempivano di soldini; quante sfide sono riuscita a superare, ho affrontato guerre e ho scoppiettato all’infinito palline colorate poste con schemi sempre diversi e difficili. Ma ora non dovrò più preoccuparmi di quanti soldi spendo dietro a questi giochi, oggi la tecnologia mi ha fatto un regalo.
i vecchi videogiochi arcade rinascono in versione per IPad, Iphone e Android, grazie alle quali un’intera generazione di retro-games ha ritrovato se stessa. ICade è un cabinet che dota la tavoletta Apple di joystick e bottoni, per tornare fedelmente alle vecchie abitudini; prodotta da Ion Audio in collaborazione con Atari ha fatto la sua prima apparizione pubblica all’International consumer eletronics show di Las Vegas. Io la metto nella lista dei regali per il compleanno, e non vedo l’ora di ricominciare la mia vita virtuale anni 90.

sabato 29 gennaio 2011

Tecnologia: teconologia di legno

 La nuova tecnologia guarda alla natura e agli anni 70
Quel'aria un po' retrò così moderna

Il mondo della tecnologia rappresenta un’importante strumento a servizio del glamper sempre up to date. Si parla di un’estetica semplice e raffinata, coniugata con le più importanti innovazioni tecnologiche del momento. Si parte dal principio che la filosofia Apple aiuta l’esigenza del glamper di entrare nella rete in modo intuitivo e “tradizionale” usando le dita della propria mano. Volendo riassumere in parole chiave la filosofia hi tech si può quindi parlare di PRATICITA’ e INTUITIVITA’ nell’uso, di LEGGEREZZA e SEMPLICITA’ nell’estetica. Pur parlando di tecnologia è interessante vedere come il carattere del DO IT YOURSELF  (e dell’HANDMADE in generale) possa essere del tutto attuale grazie all’implicazione di prodotti che vengono dal mondo naturale come il legno di bambù.

Facendo riferimento ai prodotti smart,come iPhone e iPad, sono numerose le applicazioni tecnologiche  a forte dose di intuitività, leggerezza e semplicità, che garantiscono un uso glam di tali prodotti. Facendo alcuni esempi si può parlare di applicazioni legate al video, al suono ed alla lettura.
L’aspetto visivo è soddisfatto dalla iPad TV Station distribuita da AREAWARE (http://www.areaware.com ). Una docking station per iPad che sembra un televisore dei tempi che furono. Un’estetica con contaminazioni retrò e minimali, reinterpretata nei gusti della contemporaneità.
L’aspetto audio vede l’entrata in scena della WOOD LOG iPhone&iPod docking station (http://www.incrediblethings.com ) che, ispirandosi al mondo della natura, garantisce il soddisfacimento di  tutte le funzionalità iPod attraverso una stazione di alimentazione dotata di casse audio, nella forma di un piccolo tronco d’albero. Sulla stessa onda sono i prodotti di VERS (http://versaudio.com ) che, sfruttando le caratteristiche di materiali come il legno di bambù, nocciolo e ciliegio, proteggono da urti e graffi, vestendo letteralmente di un aspetto naturale i gioielli Apple. Ne fanno da esempio le iPhone wood cases e la VERS 1.5R radio alarm for iPod and iPhone disegnata per essere un ibrido cyber naturale (tutto su http://versaudio.com ). La praticità nella lettura è invece data dalle Kinle3 covers di Pad&Quill (http://www.padanduill.com ) che permettono di leggere un eBook come se si trattasse di un libro, oltre che garantirne una protezione come custodia. Un accessorio che soddisfa l’anima naive del glamper, che in questi casi si trova ancora al confine tra l’intrigo del mondo digitale ed il romanticismo del reame cartaceo. Favolosa e contemporanea è la combinazione tra l’estetica minimalista di un blocco di legno e l’innovazione hi tech del LED che si ritrova in WOODEN LED CLOCK (http://inhabitat.com/wooden-led-clock/ ) disegnata e prodotta artigianalmente dalla giapponese TAKUMI in edizione limitata. Un semplicissimo complemento d’arredo che, semplicemente sfiorato, si trasforma in un alarm clock in dall’aria un po’ retrò.


venerdì 28 gennaio 2011

Robe d'arte: Mobili di canna da zucchero


mobili con la canna da zucchero da taiwan, Zhè
Total white suggestiona subito un’idea di ricercatezza, ordine, pulizia e candore. Infatti questo è ciò che stimola la visione di un pezzo che si colloca tra arte e design, “Zhè” da vita ad una scrivania e una sedia essenzialmente bianche ma con un valore prezioso: sono fatti con la canna da zucchero e si nota anche dall’immagine la superficie granulosa che questo materiale comporta. Inoltre utilizzando ciò, gli studenti taiwanesi Hen Wei-Che e Chung Yo-Hsun hanno contribuito al riutilizzo e quindi smaltimento degli scarti che derivano dalla lavorazione dello zucchero, diminuendo quindi l’inquinamento della nostra cara terra. La fibra della canna, triturata e seccata, viene lavorata con la resina e applicata a strati su preesistenti mobili in legno, rendendo il mobile dal valore artigianale  e primitivo, unico nel suo genere. La lampada dona invece un pò di colore, essendo dotata di elettricità, facendo brillare in maniera un pò imprevista la superficie total white.
L’intuizione è geniale, l’uso del materiale è sostenibile, il risultato è un’opera d’arte.

Robe d'arte: La bella addormentata nel bosco


Le carrozze singolari delle favole, gli uccellini, gufetti, coniglietti, fiori e piante, casette e cervi sono i protagonisti delle opere d’arte di Helen Musselwhite, talentuosa grafica e illustratrice inglese che ha realizzato capolavori artigianali con fogli di carta colorati. La pazienza e la costanza della giovane Helen che ha avuto nel tagliare e modellare le meraviglie formano uno stile unico che la contraddistingue con le sue fiabe tridimensionali adatte a tutte i peter pan e le fanciulle nostalgiche di storie semplici e genuine. La magia prende forma grazie ai colori pastello, alla sovrapposizione e alla linearità della sua grafica.
Io vado a rileggere la storia di Alice nel paese delle meraviglie dopo aver visto queste creazioni, e mi sento di consigliarlo a tutti: prendere una piccola pausa per tornare in mondi fantastici che possano introdurci in sogni altrettanto puri, per svegliarci rilassati e vivere la vita con freschezza.
Se poi potessi leggere i libri su un letto, che più un letto è un capolavoro, sarebbe tutto perfetto. Shawn Lovell ha ideato e realizzato Tree bed, letto a baldacchino, dove però il baldacchino è formato dalle chiome di quattro alberi di ferro battuto che si intrecciano e sostengono un nido. Un pezzo unico che rimane in bilico tra arte e artigianato e che per questo motivo può permettersi di sfoggiare un prezzo decisamente poco popolare. La designer e scultrice ci fa tornare a sognare insieme a Helen, con la differenza che una usa il metallo e l’altra la carta.
Sogni d’oro a tutti

mercoledì 26 gennaio 2011

Lo voglio: eco reminders



I creativi di Hu2 Design creano “Eco Reminders”, stickers che raccontano il binomio più importante del secolo, energia e ambiente, donando attenzione ad un uso più consapevole del’elettricità; riprendono il tema delle catene di montaggio e dei cicli di produzione focalizzandosi sui problemi di sostenibilità ambientale che ne derivano. Ogni stickers deve essere messo vicino ad una presa o ad un elettrodomestico e ci spiega così come si produce energia e quali possono essere le conseguenze sull’ambiente a seconda della diversa forma di approvvigionamento utilizzata. Inoltre la collezione è stata realizzata in materiale vinilico adesivo, e non contiene PVC e clorina. Ad Hu2 infatti è stato assegnato il premio Best of green award 2010 del sito Treehugger.

Look Book: Glam unisex

Zaino in spalla, si parte per la città!

Unisex e glamour sono le parole chiave. E quando l’unisex diventa glamour l’androginia diventa il must. L’uomo  rinuncia  allla barba e   inizia a rubare dal nostro guardaroba.: comodo e fasciante, sportivo e sofisticato.
I modelli di Dolce e Gabbana sono un lontano ricordo, la virilità non è più quella che attrae. La moda prende il sopravvento,  e l’uomo ne diventa  vittima,; sta volta la corsa ai saldi con la sveglia la si fa in coppia!
Capi classici rivisitati come lo stivale da montagna, il dettaglio di pelliccia  e il MontGomery   diventano glamour, l’insieme apparentemente zoppicante diventa assolutam,ente chic, soprattutto quando si gira in città in bicicletta.
Evidenzia il corpo ed enfatizza l’aspetto. E’ comodo e pratico, funzionale ed easy to wear, to fit e to leave with you, in ogni momento è pronto per affrontare qualsiasi evenienza, dal party la sera, alla corsa in bicicletta per raggiungere l’amico alla mostra fotografica.
La lotta per il capobranco non è più una prerogativa maschile, adesso la sfida è tra i due sessi.
Il pantalone  si stringe all’inverosimile e i più coraggiosi importano i leggings. Ci ritroveremo a dovergli invidiare anche le gambe  oltre che a dovergli cucinare gli spaghetti   al ragù tutte le sere?


lunedì 24 gennaio 2011

Notizie di passaggio: Do it yourself

Macchine da cucire a noleggio.
Il guardaroba nuovo con un pizzico di voglia, idee, ago e filo.

Unico, originale, autentico; non sto parlando di nessuna borsa, quanto di  stile, sto parlando di semplice fai da te, l’unico vero modo per distinguerti, per raccontare una storia, un’idea, la tua personalità.
Do it yourself, impara a cucire,  compra ago e filo e fallo da te! 
Customizzare t-shirt, cambiare i bottoni della giacca, tagliare e cucire una cerniera, sono i piccoli accorgimenti  che fanno la differenza. Secondo i giovani più intrepidi , ma soprattutto volenterosi,  questa è la nuova tendenza, e finalmente una di quelle economiche e intelligenti.
Regalare una nuova vita, aggiungere pezzi di storie e di stoffe al vecchio maglione bucato,  trasformare la t-shirt di H & M  in un pezzo tuo, meno fast fashion e più made in Italy, rendere glamour il riciclato; tutto questo a costo zero, basta un pizzico di tempo, di voglia e di creatività.
E per chi vuole in prestito per un giorno ago, filo e un pò di idee  iniziano ad aprire i sewing point! Invece del computer, la macchina da cucire a noleggio quando vuoi, quanto vuoi, al prezzo di pochi euro l’ora. L’anno scorso a Parigi  SWEAT SHOP ha aperto i battenti, e gli affari vanno a gionfie vele. I ragazzi sono sempre alla ricerca  di novità, di personalità, e quando sono le loro a mani a realizzarle, soprattutto senza aprire il portafogli, si inizia a cucire! Si noleggia l’arma da guerra: la vecchia e tostissima Singer, quando magari nel solaio della nonna ce n’è una che  aspetta solo te per scendere in campo. Olio di gomito e si parte!
Sweat shop è il posto dove sogni e progetti, per quelli che vogliono imparare, creare, trasformare, far pratica o riciclare bevendo una tazza di tè in un’amichevole atmosfera.
(per info, nel caso vi trovaste a Parigi: http://www.sweatshopparis.com/
Ma la regina del DIY si chiama Ivania, bella, bionda e olandese. Aspirante giornalista, per ora si accontenta di dare lezioni di fai da te on line, sul suo piccolo blog in crescita.
(http://love-aesthetics.blogspot.com
Piccole perle di saggezza e consigli di una creativa  generosa. Da copiare per i più pigri!

Stile e brand: The black sheep

Bibi ghost e il giardino segreto

Bibi Vogelia, fondatrice del brand Bibi Ghost, “the black sheep” di amore ne mette tanto nelle sue creazioni, e approda per la quarta volta a Copenhagen per presentare “the secret garden”, collezione primavera/estate 2010. La sua anima creativa approccia la scena della moda sia da stabile adulta che da bimba giocosa; Bibi non si sente una stilista affermata capace di dettare mode come Armani, è qualcos’altro, è una specie di anarchica con il pallino della moda che si diverte a creare collezioni e sfilate, infatti la gente va a vederla, eccome.

“the secret garden” prende ispirazione delle uniforme dei moschettieri, rigenerandole in capi unisex, con cinture maschili e colori pastello soffici e femminili; lo show ti fa entrare in una breve favola immersa in un giardino segreto, segreto come i volti sempre coperti delle modelle che sfilano, quei piccoli fantasmini addobbati questa volta con frange e tulle nero che dona un pò di mistero.
Le scarpe sono basse, gli abiti svolazzanti con volumi ampi e morbidi che si fermano sopra il ginocchio a volte nudo, a volte semi-coperto da leggins strappati. Must have della collezione, la tuta, che sembra quella da meccanico ma tinta di un rosa cipria, con piccoli bottoncini neri, collo revers e maniche corte: capo unisex per eccellenza, forma androgina ma colore femminile per una sintesi perfetta di uno stile ricercato.

L'oroscopo gastronomico: L'Insalatiera

All'ombra del Duomo, una pausa pranzo bio, fresca, sofisticata e diy

I milanesi più green, ma anche quelli più curiosi, o i lavoratori più stakanovisti, hanno trovato il posto per un sano break all’ombra del Duomo, all’interno dell’hotel Grand di piazza Fontana. Nasce infatti, pochi mesi fa, l’Insalatiera.

Ristorante, bar e take away: nel contesto di uno dei più begli hotel di Milano anche un’insalata bio a kilometro zero diventa glam e diy: ognuno si compone su misura il proprio pranzo, servendosi a un ricco buffet di verdure freschissime e di prima qualità: pomodoro San Marzano, carote rosse d’Olanda, radicchio rosso di Treviso e insalata rosa di Chioggia sono solo degli esempi.
Ma c’è spazio anche per i carnivori: Insalateria offre ai suoi clienti la possibilità di farcire da sé la propria baguette, oppure di gustare un delizioso green burgher di carne bovina grigliata, o di salmone o quello vegetariano di soia.
Per gli amanti delle vitamine non manca la frutta fresca, è possibile infatti, comporre ricche macedonie di frutta di stagione da consumare al naturale oppure accompagnate da miele, panna ed altri dolcissimi ingredienti.
Per una pausa rilassante e per i più golosi ovviamente non mancano un vasto assortimento di dolci, di tisane, e di tè.

Robe d'arte: Postacard o Polaroid?

Istantanee sul muro

La semplicità colpisce sempre, come una foto di un tetto di una casa con piccole rondini di sottofondo e una semplice scritta: “some people fly, some people sit”. Le suggestioni e le emozioni che possono scaturire sono infinite, e lo sa Dani Press con le sue cartoline che spedisce da Vancouver. Nessun panorama artefatto o monumenti d’arte famosi, nessuna persona importante ma naturali e comuni; sentimenti veri e reali prendono forma da scatti spontanei, belle immagini che potrebbero far parte del vissuto di ciascuno di noi, come il ricordo di un viaggio, di un pic-nic, una giornata di sole, un panorama mozzafiato condiviso con un amico in una giornata qualunque. Le cose più piccole si rivelano le più importanti, i piccoli gesti di cui sempre si parla. Le postcard si rivelano così universali, e rafforzati da brevi frasi sono ancora più efficaci, parole che aprono un senso a ciò che è ritratto. La veridicità è il carattere scelto, i messaggi sembrano impressi con una vecchia macchina da scrivere, come se fossero annotati con il compito di evocare, rimandare a qualcosa di profondo. Ma quante polaroid segnano intere generazioni, ricordando storie felici e memorabili? quante suggestioni abbiamo tutti condiviso e impresso su quei piccoli quadretti dalla cornice bianca? per questo il fashion designer Philippe Roucou ha creato foulard di seta che raccontano l’amore per il formato Polaroid. Da Parigi, città romantica per eccellenza, arriva un’ondata di freschezza con la linea di foulard su cui sono riprodotte sette fotografie, sette scatti immediati, che colgono dettagli, luci e atmosfere come dei palloncini colorati, una scritta francese, un letto sfatto, dei grattacieli, un paesaggio naturale o piccole gocce su un vetro, un concerto dall’atmosfera tutta rossa; tutte contornate dalla classica cornice bianca e l’effetto vecchio e incantevole.
Sia Dani Press che Philippe Roucou hanno centrato il bisogno attuale di amore e semplicità.

L'oroscopo gastronomico: Luxirare

Le misteriose mani più ingegnose del web, fashion e food si fondono nel minimalista e creativo mondo di Ji Kim.

Zapedger è anche sofisticato e il sapore non poteva certo mancare nelle sue priorità.
Il suo è un palato raffinato ed esigente, quanto curioso e sperimentale; diciamo addio al tovagliolo al collo e agli spaghetti della nonna al ragù, Totò è solo un lontano ricordo. Il gusto va stuzzicato, non appagato.
Less is more, meno quantità e più qualità. Ma anche l’occhio vuole la sua parte, fondamentale la presentazione del cibo: food styling e packeging fanno parte del sapore.
Zapedger è anche esigente e una cucina sperimentale di (talvolta) dubbi accostamenti unito al design culinario che non per forza è peculiare e distintivo del suo essere, non bastano. Provare la novità, giocare col cibo, farsi stuzzicare dalla curiosità, ecco allora che s’incomincia con le “decostruzioni culinarie”.
Oggi il segno fortunato dell’oroscopo g-astronomico è la misteriosa ed enigmatica Luxirare.
Nel suo blog, non so se meglio etichettabile sotto la tag  “food” o “fashion”,  ci mostra le intriganti foto delle sue incredibili creazioni culinarie e sartoriali, in ogni caso di una originalità degna di pochi, in un mondo dove tutto, o quasi è stato fatto; modella, taglia e incolla vestiti di haute couture, cimeli vintage o direttamente le sue stupefacenti opere di sartoria. Ma chi è la misteriosa blogger? Nessuno realmente lo sa, nessuno la conosce, nessuno l’ha mai vista e forse anche quest’alone di mistero contribuisce al successo del suo seguitissmo angolo nel web. I guanti di pelle nera sono il suo segno distintivo, quasi a non voler lasciar traccia sui suoi oggetti, o semplicemente ci nasconde le sue mani, le sue ingegnose e instancabili mani. Ji Kim, se così si chiama realmente, gira il mondo e lo racconta attraverso dettagliati reportage di immagini che all’Artusi, e all’acclamatissima sorella Parodi gli fanno un baffo.




Cose da fare: non perdiamo tempo!

Cose da fare: Pitti immagine 79



Pitti immagine uomo edizione 79, la manifestazione di moda dedicata alle collezioni maschili è andata in scena dall’11 al 14 gennaio a Firenze, presso la Fortezza dal Basso. I migliori designer, nazionali ed internazionali, hanno presentato le collezioni per l’autunno inverno 2011/2012. Numerosi eventi e manifestazioni hanno accompagnato questi giorni importanti, rendendo Firenze, come ogni anno, protagonista. Gli stilisti più affermati ed i marchi più prestigiosi scelgono Pitti Immagine Uomo per presentare le nuove Collezioni, per lanciare sul mercato internazionale le ultime tendenze di un settore costantemente in evoluzione e sempre alla ricerca di spunti e nuove aperture. Valorizzare la moda Made in Italy su scala internazionale era l’obiettivo, oltre a consolidare i rapporti con i partner economici tradizionali e rafforzare le quote di mercato in Cina, India e Brasile. Portare le nuove realtà economiche – potenziali clienti della moda Made in Italy – a conoscenza delle manifestazioni organizzate da Pitti Immagine, diffondere e rafforzare la conoscenza della più importante istituzione di riferimento per la moda italiana: questo il ruolo dei Desk ICE/Pitti, che hanno organizzato conferenze stampa e azioni di comunicazione rivolte ai media locali e agli operatori economici del settore.
Gareth Pugh ha debuttato nella scena Pitti e dunque in Italia con una collezione esclusiva presentata in un fashion film diretto da Ruth Hogben. Lo stilista britannico è il guest designer di questa edizione: “La collezione che ho realizzato per Pitti è un nuovo punto di partenza per me… tuttavia tratta ancora i temi chiave ricorrenti in tutto il mio lavoro precedente – maschile/femminile, buio e luce, rigido e morbido, struttura e fluidità. È molto più di una pre-collezione.
Rappresenta la genesi delle idee che filtreranno nella mia prossima collezione, che presenterò a Parigi durante il prêt-à-porter di marzo. Vuol essere davvero l’essenza della prossima stagione, un’anticipazione ben definita in forma concentrata”. Orsanmichele è stata scelta come location della presentazione in quanto ha ispirato moltissimo il film e alcuni capi della collezione speciale. Orsanmichele è un’antica chiesa medievale, originariamente costruita nel 1337 come mercato delle granaglie e ubicata proprio nel cuore di Firenze. La chiesa veniva usata come cappella delle Arti, le potenti corporazioni artigianali e commerciali fiorentine.
L’abbigliamento che compare nel film re-interpreta i tratti distintivi di Gareth, accennando a collezioni precedenti ma con tessuti e silhouettes nuovi, caratterizzati dall’estetica netta e ricercata tipica della griffe Gareth. Il colore riflette l’immaginario che ha ispirato il film, con riferimenti all’iconografia religiosa attraverso l’uso del blu cobalto, dell’oro e del nero.
I tessuti della collezione comprendono un mix di materiali come pelle metallizzata rigida con rivestimento in cachemire o nylon giapponese leggerissimo con morbida nappa nera opaca; stretch leggerissimo e finissimo su neoprene per creare indumenti superleggeri ma capaci di mantenere la forma anche senza struttura interna; e poi chiffon di seta, garza di seta e plastica dorata lucida.
“La collezione ha un legame molto preciso con l’Italia, in particolare con Firenze e con la sua ricchezza di bellezze artistiche e architettoniche. Per me è stato molto importante, mentre creavo un insieme nuovo ed esaltante di opere per Pitti, rimanere fedele ai miei valori estetici e al mio approccio alla moda, che avrà anche un ruolo rilevante nella presentazione delle collezioni. Questo è il mio primo evento in Italia, e penso davvero sia importante che io porti a Firenze, o almeno cerchi di catturare, l’essenza stessa di ciò che sono e di quello che faccio”.

Notizie di passaggio: Favole nel bosco


Treehotel: un hotel sull’albero
Quante volte abbiamo sognato da bambini una fantastica casa sull’albero dove poterci rifugiare nei momenti più infelici, e anche dove poter sognare e divertirsi. L’immagine sbiadita della mia casetta risale ad ormai quindici anni fa ma a quanto pare sono in tempo a riscoprire la mia fantasia: Treehotel, come rimanda il nome, è un albergo costruito sugli alberi Svedesi. La mia inventiva casetta dei sogni era di legno, mal costruita e traballante, con chiodi a vista ma addobbata a dovere, piena di colori e tante bambole sorridenti, treehotel invece sembra una visione, un luogo fantastico e stravagante dove vivere realmente una favola romantica e a stretto contatto con la natura. Tra i boschi misteriosi e affascinanti troviamo sei camere tutte diverse, sospese tra gli alberi, e addirittura una sauna e una sala per la colazione. Ora io sono rimasta senza parole..voi? L’atmosfera ricercata dona un panorama e un emozione unica nel suo genere.
lasciando la dimensione meravigliosa del sogno si può strizzare l’occhio verso la natura, la nostra terra, con cui prima avevamo un approccio fantastico, ora materiale: il verde infatti è il colore che simboleggia tutti i valori contemporanei riferiti all’ecologia; verde è il pollice di chi ama le piante, verde è la mentalità di colore che si dichiarano sensibili all’ambiente, verdi sono alcune case che si fondono nella macchia vegetativa quasi  a rispettarla: si, perchè di questo c’è bisogno, anche attraverso una visione cromatica. Considerare e mantenere vivo il nostro pianeta, curandolo e onorandolo, portiamo rispetto anche a noi stessi; e dopo un sogno che oggi diventa realtà grazie al Treehotel, sembra un sogno smaltire rifiuti e ridurre l’inquinamento.

Zapedger

jamais vu mag gennaio 2011

domenica 23 gennaio 2011

Editoriale: un po' di domande

Cosa si scrive nell’editoriale del primo numero di un magazine? Chi siamo? Perchè lo facciamo? Perchè abbiamo aperto l’ennesimo blog nell’infinito mondo internettiano affollato di giovani ignoranti e superaggiornati? Chi ha bisogno di un nuovo magazine con tanto di simpatici disegni e simpatici titoli? Nessuno, ma forse qualcuno si affezionerà.
JamaisVu è da considerarsi come concetto laterale al dejà Vu, cioè mai visto.
Ma chi non si è mai visto? Non parlo del mica del backstage gente, parlo di quello che facciamo, di quello che cerchiamo, di quello che c’inventiamo e che vogliamo proporvi.
Qualcosa di nuovo.
Siamo un team di ricercatori che vanno ad analizzare, studiare e delineare una nuova interpretazione di una tendenza piu’ che mai attuale.
Partendo dal presente ci lanciamo nel futuro per riunire  sotto lo stesso tetto una sacco di cose, cose a caso che ci piacciono, e che vi piacciono, notizie, gossip, new brands, idee, ricette, persone, blog: tutto quel che serve perchè la torta venga buona. 
Ci piace pensare green, ma non ci piacciono le cose noiose, ci piace guardare la borsa di Chanel dalla vetrina e rifarcela con la macchina da cucire, ci piace il nuovo video campaign di Prada con le code di pelliccia arancioni e ci piacciono i Ratatat.
Ci avete capito qualcosa? Io no, ma iniziamo a giocare lo stesso.